Ci sono dei libri che
diventano dei classici della letteratura per ragazzi, ai quali sono
indirizzati ma che, per i valori che contengono, possono anche essere
letti e riletti dagli adulti perché in essi possono trovare cose
che, se applicate alla vita, la rendono molto più bella.
Inoltre ci sono scrittori
che amano scrivere libri che contengano elementi formativi e che
fanno conoscere ed amare le cose più belle, pulite e semplici della
vita. Una di queste scrittrici è Louisa May Alcott, famosissima per
aver scritto il libro “Piccole donne” ma anche “Una ragazza
fuori moda”.
Fan (Fanny) non vuole
andare a prendere alla stazione la sua amica Polly perché ha paura
che i suoi ricci si rovinino a causa della pioggia e così va il
fratello il quale si aspetta di trovare una ragazza viziata e
superficiale come la sorella ed invece incontra una ragazza, vestita
in modo semplice e dai modi gentili, rispettosi ed educati, molto
diversa da tutte le altre che conosceva.
Amava suonare il
pianoforte, cantare (anche se si vergognava molto a farlo davanti
alle persone), fare delle passeggiate intorno al parco, le cose
semplici, la pazienza, la dolcezza, la scuola, la lettura, il
riuscire ad avere tutto con pochi soldi o con nulla, la timidezza:
tutte cose ormai fuori moda ma che fortunatamente ancora riuscivano
ad essere viste ed apprezzate dalle persone con le quali Polly era in
contatto, anche da parte di Tom.
Dopo sei anni vennero a
sapere che Polly aveva deciso di guadagnarsi da vivere e permettere
al fratello Willy di andare in collegio dando lezioni di musica.
Nonostante fosse un po' preoccupata anche per il suo carattere timido
ad affrontare quell'impegno, si faceva coraggio e sapeva che poi si
sarebbe abituata.
Un giorno le due sorelle,
sue amiche ed appartenenti ad una famiglia agiata, la accompagnarono
a casa e lei le invitò ad entrare per presentare la sua camera, che
una gentile signorina per pochi soldi le aveva concesso in affitto.
Il pianoforte occupava
gran parte della stanza, tanto che Polly dovette rinunciare al letto
e dormire sul comodo divano. C'erano una sedia a dondolo ed una
macchina per cucire e, nell'angolo dove preparava i suoi pasti era
posizionata una pianta d'edera. Sopra il sofà c'erano gli scaffali
dei libri ed un camino riscaldava la stanza. Sul tappeto c'erano un
gattino ed un grasso canarino ritto su una zampa. Mentre la sorella
di Fanny era entusiasta per la sistemazione di Polly, Fanny vedeva
solo povertà e privazioni.
Qualche volta sentiva il
peso della solitudine e del fatto che non poteva permettersi quello
che a volte desiderava e per tornare di buon umore amava fare qualche
piccola cortesia.
Venne a conoscenza della
storia della piccola Jane una ragazza pallida e timida che non
parlava con nessuno. Era povera, lavorava e viveva da sola. La
signorina Mills, la proprietaria della casa nella quale alloggiava
Polly, le aveva permesso di vivere in una stanza povera e sul
comodino c'era una lettera nella quale, rivolgendosi alla padrona di
casa, racconta che non potendo riuscire a mantenersi con il misero
lavoro che aveva, decise di morire perché per lei non c'era un posto
nel mondo.
Polly si prodigò in
qualsiasi modo per farle credere che c'era posto ed affetto anche per
lei. La aiutò per vivere, andava a trovarla e suonava il piano per
lei. Confrontando la sua vita a quella di Jane, si sentì molto
fortunata e felice.
Polly amava molto la
domenica perché sapeva che suo fratello sarebbe andato a trovarla e
così si alzava presto affinché trovasse tutto in ordine: delle
grandi pulizie se ne occupava il sabato. Willy considerava la sorella
la ragazza più perfetta del mondo. Insieme facevano colazione,
curavano i fiori, suonavano il pianoforte, andavano in chiesa,
facevano una lunga passeggiata. Se pioveva, rimanevano in casa a
leggere, rispondevano alle lettere che ricevevano, parlavano. Al
tramonto Polly suonava il pianoforte e cantava e Willy, sul divano,
la ascoltava felice. Alle nove forniva a Willy della biancheria
pulita e, riposato, rallegrato e rinfrancato da quella serena
giornata andava via per affrontare una nuova settimana.
Anche Tom era conquistato
dal modo di essere, dalla vita e dalle abitudini di Polly.
La ragazza amava molto le
piccole cose, ad esempio andare all'opera, con la speranza che il
biglietto non fosse caro per poter invitare anche il fratello, a cui
un po' di svago avrebbe fatto bene quanto a lei. Anche una cena in
casa era molto piacevole per lei e voleva godersi fino in fondo le
serate dopo una giornata di lavoro.
Un bel lato del suo
carattere era costituito dal fatto che era riuscita a non brontolare
o prendersela per ogni sciocchezza. La signorina Mills diceva che “il
migliore sistema per sgominare i propri crucci è di non lasciarsi
dominare da essi”.
Gli Shaw si ritrovarono
in ristrettezze economiche improvvise e così anche loro dovettero
vivere una vita più semplice ed ovviamente Polly fu un modello da
seguire per capire che la semplicità può dare una grande felicità
perché la ricchezza interiore ed il modo di vivere la vita contano
più delle cose materiali di lusso che richiedono di essere ricchi
per potersele permettere e che non danno la felicità.
In estate Polly decise di
riposarsi e preparare lo spirito ed il fisico ad affrontare un nuovo
anno di lavoro; in autunno riprese le lezioni di musica.
Era più matura della sua
età rispetto alle altre ragazze. Polly, dopo il lavoro giornaliero,
preferiva restarsene a casa a leggere qualche libro o a ricamare.
Tom che nel frattempo
aveva messo la testa a posto e lavorava duro, si sposò con Polly e
la ringraziò per il fatto che era migliorato e cambiato in positivo
grazie a lei, la quale gli confessò che anche lei aveva dei difetti
e che lui doveva aiutarla a correggerli. Will non diventò prete,
sposò Jane e “vissero felici e contenti fino alla morte”.
È uno dei miei libri
preferiti perché contiene tutte le cose belle della vita: la
semplicità, il lavoro che si sceglie e che si ama, la quotidianità
fatta di cose belle come la musica, i libri, la natura, la serenità
e i grandi valori della vita come gli affetti, la dolcezza, la
gentilezza, l'altruismo.
Dare valore alle piccole
cose rende la vita migliore ed è importante essere se stessi sempre
anche se il proprio carattere o la propria vita dovessero essere
differenti dagli altri, soprattutto se sono costituiti da cose
positive e comunque rispettando il modo di essere e di vivere di
chiunque, con la speranza che lo facciano anche loro nei tuoi
confronti.